Uomo, lo hai mai provato? Hai mai sentito quella sensazione
di impotenza mista a disgusto, per il
semplice fatto di appartenere a un sesso che la storia definisce “debole”? Hai
mai provato la sensazione di timore che incute uno sguardo insistente, un luogo
isolato, passi incalzanti alle tue spalle?
Non avrò la
presunzione di conoscere la risposta ma abbi la pazienza di ascoltarmi. Non è
cambiato nulla, se non le apparenze. La mia libertà sembra quasi limitata al vestiario e di quello non so che
farmene. La mia capacità riproduttiva
sarà sempre un handicap per il datore di lavoro, l’incapacità lo sarà per la
società. L’aspetto piacevole potrà essere un incipit per qualche allegro
molestatore, il volto di giovane donna potrà bastare ai “canuti saggi” per
scavalcarmi; il sostare in un luogo
deserto potrà essere un pericolo. Mi
spieghi cosa è cambiato per me, nel profondo? Posso votare, certo ma il destino
beffardo ha voluto che divenisse alquanto inutile.
Dovrò parcheggiare in luoghi illuminati, dovrò guardarmi
intorno prima di entrare in un portone; anche tu,vero ma, nel mio caso, non potrò concedermi un attimo di distrazione
perché qualcuno potrebbe derubarmi soprattutto dell’intimità. Credi davvero che
oltre a questo debba sentirmi chiamare anche “sesso debole”? Credi avrò esagerato? Se si, hai appena
risposto alla mia domanda: non lo hai mai provato.
Daniela